L'essenza della matematica sta nella sua libertà. 
Georg Cantor



Nelle discipline come la storia, la filosofia, la letteratura e l’economia, un tempo nota anche come "economia politica", la libertà di esplorazione è spesso limitata dalle circostanze storiche, culturali o linguistiche. Durante il periodo della mia istruzione scolastica, approfondire queste materie rappresentava una grande sfida e un forte desiderio, ma comportava anche dei rischi. Una piccola deviazione dalle linee ideologiche del Partito Comunista poteva avere conseguenze gravi.
Le materie scientifiche, invece, erano le uniche in cui potevamo approfondire i nostri studi senza timore, in particolare la matematica. Il nostro professore addirittura ci forniva un elenco di problemi irrisolti della matematica, invitandoci a considerare l’idea di dedicare la nostra vita alla loro risoluzione.
Detto questo, aggiungo che la letteratura, l’arte, sia essa grafica, musicale o performativa, operano entro i confini delle tre dimensioni e possiedono una fisionomia nazionale. Si parla, infatti, di letteratura italiana, americana, cinese e lo stesso vale per la danza, la musica e le arti grafiche, che possono essere descritte in base alla nazione di origine o al periodo storico e alla corrente a cui appartengono.
La matematica, invece, non ha una fisionomia nazionale. Essa si sviluppa in "n" dimensioni ed è una scienza che possiamo definire multiversale, un termine forse più appropriato rispetto a "universale". Questa sua capacità di esprimersi in n dimensioni le conferisce una libertà unica. 🙂

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